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Meravigliosa bomboniera scoperta quasi per caso, e per di più l ingresso è gratuito. Solo a Roma le cose più belle sono gratuite. Girando per stanze e stanzette mi sono emozionata al pensiero di tanti giovani che hanno perso la vita per un ideale. Giovani che oggi la perdono per una sfida su tik tok. Leggere poi i primi articoli della costituzione della repubblica romana mi ha fatto venire la pelle d oca al pensiero di come sarebbe potuto essere vivere in quel mondo ideale.
L unico dubbio che ha macchiato la visita è stata la richiesta di una offerta libera per l ingresso. Richiesta personale del personale in servizio? Se così non fosse non sarebbe meglio far pagare il biglietto? Che comunque meriterebbe di essere pagato.
L unico dubbio che ha macchiato la visita è stata la richiesta di una offerta libera per l ingresso. Richiesta personale del personale in servizio? Se così non fosse non sarebbe meglio far pagare il biglietto? Che comunque meriterebbe di essere pagato.
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Stupendo museo sulla memoria di Giuseppe Garibaldi e la Repubblica romana.
Consigliato da vedere almeno una volta nella vita per capire quanto siamo fortunati e quanto hanno combattuto ieri per essere liberi e uniti oggi.
Il museo è situato all'interno di un bellissimo arco, articolato su tre piani , contenente vari cimeli storici appartenuti a Garibaldi, alla sua famiglia e ai garibaldini in generale. Vi sono anche due video molto belli, uno su Angelo Brunetti, detto Ciceruacchio e uno sulla difesa di Roma contro i francesi sul gianicolo.
Da migliorare la qualità degli schermi touch.
Personale un po' scortese e sgarbato.
Con una leggera attenzione in più può diventare un vero gioiellino.
Consigliato da vedere almeno una volta nella vita per capire quanto siamo fortunati e quanto hanno combattuto ieri per essere liberi e uniti oggi.
Il museo è situato all'interno di un bellissimo arco, articolato su tre piani , contenente vari cimeli storici appartenuti a Garibaldi, alla sua famiglia e ai garibaldini in generale. Vi sono anche due video molto belli, uno su Angelo Brunetti, detto Ciceruacchio e uno sulla difesa di Roma contro i francesi sul gianicolo.
Da migliorare la qualità degli schermi touch.
Personale un po' scortese e sgarbato.
Con una leggera attenzione in più può diventare un vero gioiellino.
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Il Museo della Repubblica Romana e della Memoria Garibaldina, posto in Largo di Porta San Pancrazio, si trova sul suggestivo Colle del Gianicolo situato nel Rione XIII di Trastevere, a Roma.
Il Museo si trova all’interno della zona dove avvennero le ultime battaglie fra il preponderante esercito francese e quello della Repubblica Romana guidata da Giuseppe Garibaldi, nell’attuale disposizione è stato inaugurato nel 150° anniversario dell’Unità d’Italia (1861 – 2011), alla presenza del Presidente della Repubblica e molte altre autorità e con nel cielo la spettacolare esibizione delle frecce tricolori.
Questo piccolo Museo storico, sviluppa la sua esposizione attraverso gli strumenti multimediali, i plastici e i numerosi cimeli (fra i quali le caratteristiche camicie rosse), fa rivivere l’epopea della repubblica Romana e l’eroico sacrificio di molti giovani venuti da tutta Italia per l’ideale dell’Unità d’Italia, fra di essi va sempre ricordato Goffredo Mameli morto nel 1849, proprio sul Gianicolo a soli 22 anni e che è famoso per essere l’autore di “Fratelli d’Italia”, l’inno del paese dal 1946 con l’avvento della Repubblica Italiana.
Il suo monumentale sarcofago si trova nel vicino: Mausoleo Ossario Garibaldino
Questo interessante Museo è inserito nel suggestivo Gianicolo, il quale nel tempo attraverso le sue testimonianze quali: Monumenti dedicati a personaggi importanti, questo Museo, il Mausoleo Ossario Garibaldino è diventato il luogo della memoria dell’eroica resistenza della Repubblica Romana (1849), una sorta di “Parco degli Eroi”.
Il Museo si trova all’interno della zona dove avvennero le ultime battaglie fra il preponderante esercito francese e quello della Repubblica Romana guidata da Giuseppe Garibaldi, nell’attuale disposizione è stato inaugurato nel 150° anniversario dell’Unità d’Italia (1861 – 2011), alla presenza del Presidente della Repubblica e molte altre autorità e con nel cielo la spettacolare esibizione delle frecce tricolori.
Questo piccolo Museo storico, sviluppa la sua esposizione attraverso gli strumenti multimediali, i plastici e i numerosi cimeli (fra i quali le caratteristiche camicie rosse), fa rivivere l’epopea della repubblica Romana e l’eroico sacrificio di molti giovani venuti da tutta Italia per l’ideale dell’Unità d’Italia, fra di essi va sempre ricordato Goffredo Mameli morto nel 1849, proprio sul Gianicolo a soli 22 anni e che è famoso per essere l’autore di “Fratelli d’Italia”, l’inno del paese dal 1946 con l’avvento della Repubblica Italiana.
Il suo monumentale sarcofago si trova nel vicino: Mausoleo Ossario Garibaldino
Questo interessante Museo è inserito nel suggestivo Gianicolo, il quale nel tempo attraverso le sue testimonianze quali: Monumenti dedicati a personaggi importanti, questo Museo, il Mausoleo Ossario Garibaldino è diventato il luogo della memoria dell’eroica resistenza della Repubblica Romana (1849), una sorta di “Parco degli Eroi”.
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Una bella esperienza perché fatta in un posto suggestivo, legato a doppia mandata al tema, e con un bellissimo allestimento. Minimale a tratti - più che altro ricostruzione della vicenda della Repubblica romana con uno strepitoso video dove massimo Wertmuller interpreta Ciceruacchio - è invece assolutamente esaustiva nel ripercorrere e testimoniare le imprese di Garibaldi e dei suoi familiari e colleghi in Italia e nel mondo. Da non sottovalutare. Guardate le foto che ho postato e le altre recensioni su Roma e le sue meraviglie che ho fatto e se sono stato utile cliccate su utile e se volete seguitemi
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Fantastico, è un po'nascosto e poco frequentato, forse è proprio per questo che è così particolare... Racconta tutta la storia della città di Roma nel periodo dell'unità d'Italia, inoltre è presente una stanza dove viene proiettato un video in modo da far cogliere al visitatore il motivo per cui è stato creato questo museo.
Il personale è gentilissimo e molto disponibile, ci sono passato per caso come turista e mi hanno consigliato posti in zona da visitare. Assolutamente da vedere ;)
Il personale è gentilissimo e molto disponibile, ci sono passato per caso come turista e mi hanno consigliato posti in zona da visitare. Assolutamente da vedere ;)
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Bellissimo museo istituito per i 150 anni dell'Unità d'Italia. Memoria storica del nostro paese dove migliaia di giovani provenienti da ogni parte d'Italia sono morti per quello in cui credevano. Garibaldi Mazzini, Mameli ed altri protagonisti sono qui con i loro cimeli per non essere mai dimenticati. Ingresso gratuito
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Busti, dipinti, incisioni e cimeli garibaldini, e poi plastici e un ricchissimo apparato multimediale, il Museo della Repubblica Romana e della Memoria Garibaldina, all’interno del complesso monumentale di Porta San Pancrazio, ripercorre la storia, i luoghi e i personaggi di quel momento fondamentale del nostro Risorgimento che fu la Repubblica Romana del 1849.
Suddiviso in singole sezioni, il percorso espositivo si snoda sui i quattro piani dell’edificio guidandovi alla scoperta dei luoghi, delle giornate e dei principali protagonisti dei fatti di quegli anni di grande fermento politico; accanto a materiali storico-artistici tradizionali trovano posto approfondimenti multimediali e didattici che introducono gli argomenti della sala dando continuità al racconto.
Dai moti europei del 1848 alla fase liberale di Pio IX e alla fuga del pontefice a Gaeta, dalla proclamazione della Repubblica Romana fino al suo drammatico epilogo nel luglio 1849: sala dopo sala viene ricostruita l’evoluzione degli eventi che portarono alla conclusione dei durissimi scontri che videro le truppe romane opporsi alle ben più numerose forze dell’esercito francese accorse in aiuto del Papa.
Nel salone al secondo piano, l’ambiente più grande e significativo del complesso, un video di forte impatto emotivo, sovrastante il plastico con la battaglia del 30 aprile, riproduce le immagini dell’assedio francese tra la primavera e l’estate del 1849.
Le ultime sale sono dedicate in modo particolare ad alcuni dei principali protagonisti che persero la vita durante la difesa della Repubblica Romana - Luciano Manara e Goffredo Mameli, per ricordare solo i più noti - e alla Costituzione della Repubblica Romana, testo di straordinaria modernità emanato con grande fierezza in Campidoglio quando ormai le truppe francesi erano entrate in città.
La visita si conclude mostrando la continuità di vita della tradizione garibaldina che, gloriosamente partecipe alla difesa della Repubblica, fu protagonista anche di molta storia del XX secolo.
Durante i drammatici avvenimenti della primavera e dell’inizio estate del 1849, quando le truppe francesi aggredirono militarmente la Repubblica Romana ponendo la città sotto assedio per un intero mese, Porta San Pancrazio rivestì un ruolo di primaria importanza nella difesa disperata di Roma capeggiata da Giuseppe Garibaldi.
Luogo fortemente evocativo dei fatti, la porta costituisce anche un punto privilegiato di lettura dell’area storico-monumentale del Gianicolo che di quella dura battaglia conserva a oggi ampia memoria a livello monumentale.
Situata sull’altura del Gianicolo nel perimetro delle Mura Gianicolensi, l’attuale Porta San Pancrazio fu costruita nel 1854-57 dall’architetto Virginio Vespignani sulle rovine della porta realizzata da Marcantonio De Rossi nel 1648 e semidistrutta durante le vicende belliche del 1849. A sua volta la porta seicentesca aveva sostituito l’antica porta Aurelia che si apriva nel recinto delle Mura Aureliane in posizione leggermente arretrata rispetto a quella odierna.
Il 19 aprile 1951, l’Amministrazione cittadina consegnò i locali all’Associazione Nazionale Veterani e Reduci Garibaldini per la realizzazione del Museo. Nel contempo fu avviato l’ordinamento dei materiali e della documentazione per la costituzione del Museo che è stato aperto al pubblico nel 1976 con due sezioni: la prima riguardante la Storia garibaldina risorgimentale e la seconda la Storia e vicende della Divisione italiana partigiana Garibaldi
Suddiviso in singole sezioni, il percorso espositivo si snoda sui i quattro piani dell’edificio guidandovi alla scoperta dei luoghi, delle giornate e dei principali protagonisti dei fatti di quegli anni di grande fermento politico; accanto a materiali storico-artistici tradizionali trovano posto approfondimenti multimediali e didattici che introducono gli argomenti della sala dando continuità al racconto.
Dai moti europei del 1848 alla fase liberale di Pio IX e alla fuga del pontefice a Gaeta, dalla proclamazione della Repubblica Romana fino al suo drammatico epilogo nel luglio 1849: sala dopo sala viene ricostruita l’evoluzione degli eventi che portarono alla conclusione dei durissimi scontri che videro le truppe romane opporsi alle ben più numerose forze dell’esercito francese accorse in aiuto del Papa.
Nel salone al secondo piano, l’ambiente più grande e significativo del complesso, un video di forte impatto emotivo, sovrastante il plastico con la battaglia del 30 aprile, riproduce le immagini dell’assedio francese tra la primavera e l’estate del 1849.
Le ultime sale sono dedicate in modo particolare ad alcuni dei principali protagonisti che persero la vita durante la difesa della Repubblica Romana - Luciano Manara e Goffredo Mameli, per ricordare solo i più noti - e alla Costituzione della Repubblica Romana, testo di straordinaria modernità emanato con grande fierezza in Campidoglio quando ormai le truppe francesi erano entrate in città.
La visita si conclude mostrando la continuità di vita della tradizione garibaldina che, gloriosamente partecipe alla difesa della Repubblica, fu protagonista anche di molta storia del XX secolo.
Durante i drammatici avvenimenti della primavera e dell’inizio estate del 1849, quando le truppe francesi aggredirono militarmente la Repubblica Romana ponendo la città sotto assedio per un intero mese, Porta San Pancrazio rivestì un ruolo di primaria importanza nella difesa disperata di Roma capeggiata da Giuseppe Garibaldi.
Luogo fortemente evocativo dei fatti, la porta costituisce anche un punto privilegiato di lettura dell’area storico-monumentale del Gianicolo che di quella dura battaglia conserva a oggi ampia memoria a livello monumentale.
Situata sull’altura del Gianicolo nel perimetro delle Mura Gianicolensi, l’attuale Porta San Pancrazio fu costruita nel 1854-57 dall’architetto Virginio Vespignani sulle rovine della porta realizzata da Marcantonio De Rossi nel 1648 e semidistrutta durante le vicende belliche del 1849. A sua volta la porta seicentesca aveva sostituito l’antica porta Aurelia che si apriva nel recinto delle Mura Aureliane in posizione leggermente arretrata rispetto a quella odierna.
Il 19 aprile 1951, l’Amministrazione cittadina consegnò i locali all’Associazione Nazionale Veterani e Reduci Garibaldini per la realizzazione del Museo. Nel contempo fu avviato l’ordinamento dei materiali e della documentazione per la costituzione del Museo che è stato aperto al pubblico nel 1976 con due sezioni: la prima riguardante la Storia garibaldina risorgimentale e la seconda la Storia e vicende della Divisione italiana partigiana Garibaldi